venerdì 30 dicembre 2011
Ne so quanto te -> Your guess is as good as mine
mercoledì 28 dicembre 2011
Meglio un uovo oggi che una gallina domani -> A bird in the hand is worth two in the bush
venerdì 16 dicembre 2011
A cosa stai pensando? -> A penny for your thoughts
lunedì 5 dicembre 2011
Quattrino risparmiato, due volte guadagnato -> A penny saved is a penny earned
venerdì 18 novembre 2011
Un'immagine vale più di mille parole -> A picture is worth 1000 words
Ita
Nella frenetica città di Innovationville, Emily, un'ambiziosa imprenditrice, intraprese un viaggio per rivoluzionare la sua attività. Armata di idee innovative, si rese conto del potere della narrazione visiva. Mentre progettava un logo accattivante e creava materiali di marketing visivamente accattivanti, la sua impresa decollò.
In un mercato competitivo, Emily capì che distinguersi richiedeva più delle parole. Abbracciò il mantra: "Un'immagine vale più di mille parole". Il suo sito web elegante mostrava immagini vibranti, trasmettendo l'essenza del suo marchio. I clienti venivano attratti, affascinati dalla narrazione visiva che parlava più forte di qualsiasi descrizione.
Gli eventi di networking divennero la sua tela, e Emily dipinse connessioni attraverso immagini di impatto. Investitori e clienti erano affascinati dalla storia raccontata dalle sue immagini. L'identità visiva divenne sinonimo di qualità e affidabilità, distinguendola in un mercato affollato.
Il viaggio di Emily le insegnò che nel linguaggio degli affari, le immagini erano un dialetto universale. Trascendevano le barriere linguistiche, lasciando un'impressione duratura su potenziali clienti e partner. Mentre la sua impresa prosperava, sapeva che il segreto del suo successo risiedeva nell'arte della comunicazione visiva.
Alla fine, la storia di Emily rifletteva la verità senza tempo: nel dinamico mondo degli affari, un'immagine vale davvero più di mille parole.
Eng
In Innovationville, Emily, an ambitious entrepreneur, embarked on a journey to revolutionize her business. Armed with innovative ideas, she realized the power of visual storytelling. As she designed a captivating logo and crafted visually appealing marketing materials, her business soared.
In a competitive market, Emily understood that standing out required more than words. She embraced the mantra, "A picture is worth a thousand words." Her sleek website showcased vibrant images, conveying the essence of her brand. Customers were drawn in, captivated by the visual narrative that spoke louder than any description.
Networking events became her canvas, and Emily painted connections through impactful visuals. Investors and clients alike were entranced by the story her visuals told. The visual identity became synonymous with quality and reliability, setting her apart in a crowded marketplace.
Emily's journey taught her that in the language of business, visuals were a universal dialect. They transcended linguistic barriers, leaving a lasting impression on potential clients and partners. As her enterprise thrived, she knew that the secret to her success lay in the art of visual communication.
In the end, Emily's story echoed the timeless truth: in the dynamic realm of business, a picture truly is worth a thousand words.
venerdì 11 novembre 2011
Contano i fatti non le parole -> Actions speak louder than words.
sabato 29 ottobre 2011
Oltre al danno la beffa -> Add insult to injury
sabato 15 ottobre 2011
Essere fuori strada / Prendendo un granchio -> Barking up the wrong tree
venerdì 14 ottobre 2011
Chi si somiglia si piglia -> Birds of a feather flock together
mercoledì 12 ottobre 2011
Fare il passo più lungo della gamba -> Bite off more than you can chew
giovedì 6 ottobre 2011
Rompere il ghiaccio / Superare l'imbarazzo -> Break the ice
venerdì 30 settembre 2011
Fare qualcosa per un nonnulla -> Do something at the drop of a hat
Ita
Nella città dove ogni momento portava la promessa di opportunità, Jake si trovò in una situazione peculiare. Si grattò la testa, pensando: "Penso che oggi la gente intenti cause per un nonnulla."
Jake, un piccolo imprenditore, si è sempre vantato di mantenere un rapporto amichevole con i suoi clienti. Tuttavia, un giorno fatidico, un cliente scontento lo accusò di aver venduto un prodotto difettoso. Il cliente esigeva un rimborso completo, un risarcimento per il disagio emotivo e minacciava persino un'azione legale.
Mentre Jake rifletteva su questa situazione, non poteva fare a meno di chiedersi se l'era delle cause legali a scoppio rapido fosse arrivata. Una volta, le dispute venivano risolte attraverso la conversazione e il compromesso, ma sembrava che ora chiunque avesse un lutto era pronto a ricorrere a un avvocato.
Determinato a navigare in questo nuovo scenario, Jake decise di contattare il suo cliente, sperando di trovare un terreno comune. Lo invitò nel suo negozio, dove si sedettero attorno a una tazza di caffè. Hanno discusso della questione e si è scoperto che era un semplice fraintendimento.
Jake e il cliente lasciarono entrambi l'incontro con sorrisi sul viso. La minaccia di una causa legale era svanita e avevano risolto le loro differenze in modo amichevole. Era una piccola vittoria, ma Jake sperava che avrebbe stabilito un precedente per gestire le dispute in modo più civile e personale.
Mentre guardava il suo cliente allontanarsi, Jake non poteva fare a meno di pensare che forse non tutti erano desiderosi di fare causa per un nonnulla. Forse, solo forse, c'era ancora spazio per la comprensione e il compromesso in un mondo in cui sembrava che le cause legali si nascondessero dietro ogni angolo.
Eng
In that city, where every moment held the promise of opportunity, Jake found himself in a peculiar predicament. He scratched his head, thinking, "I think people will file lawsuits at the drop of a hat these days."
Jake, a small business owner, had always prided himself on maintaining a friendly rapport with his customers. However, one fateful day, a disgruntled customer accused him of selling a faulty product. The customer demanded a full refund, compensation for emotional distress, and even threatened legal action.
As Jake pondered this situation, he couldn't help but wonder if the era of quick-trigger lawsuits was upon him. It used to be that disagreements were resolved through conversation and compromise, but now it seemed like anyone with a grievance was quick to lawyer up.
Determined to navigate this new landscape, Jake decided to reach out to his customer, hoping to find common ground. He invited them to his store, where they sat down over a cup of coffee. They talked through the issue, and it turned out to be a simple misunderstanding.
Jake and the customer both left the meeting with smiles on their faces. The threat of a lawsuit had dissipated, and they had resolved their differences amicably. It was a small victory, but Jake hoped that it would set a precedent for handling disputes in a more civil and personal manner.
As he watched his customer walk away, Jake couldn't help but think that perhaps not everyone was eager to sue at the drop of a hat. Maybe, just maybe, there was still room for understanding and compromise in a world where lawsuits seemed to lurk around every corner.
giovedì 29 settembre 2011
Senza sofferenza non c'è ricompensa - No pain, no gain.
Ira
Jacob sentiva i muscoli dolenti mentre spingeva il bilanciere sopra il petto, con gocce di sudore che gli scivolavano sul viso. Era alla terza serie, e ogni ripetizione sembrava una battaglia. "Dai, ancora una!" gridò il suo amico Brian da dietro, facendo da spotter. Jacob fece una smorfia ma costrinse le braccia a estendersi, i pesi tintinnavano quando tornavano al loro posto. Si lasciò cadere sulla panca, senza fiato. "Senza sofferenza non c'è ricompensa, giusto?" disse Brian con un sorriso, offrendogli una mano. Jacob rise tra un respiro affannoso e l’altro, annuendo.
Due settimane prima, Jacob non avrebbe mai immaginato di trovarsi lì, a spingersi oltre i propri limiti in palestra. Era sempre stato soddisfatto della sua routine, fatta di corse occasionali e qualche esercizio leggero. Ma dopo aver visto i progressi fatti da Brian durante l’estate, aveva capito che era giunto il momento di mettersi alla prova. Brian si era trasformato, non solo fisicamente, ma la sua sicurezza era aumentata notevolmente. "È tutta una questione di mentalità, amico," gli aveva detto Brian. "Se vuoi risultati veri, devi abbracciare la fatica."
Ogni giorno in palestra era diventato una prova di resistenza e volontà per Jacob. C'erano momenti in cui voleva smettere. I suoi muscoli bruciavano, l'energia era esaurita e ogni parte di lui voleva arrendersi. Ma le parole di Brian riecheggiavano nella sua mente: *"Senza sofferenza non c'è ricompensa."* Per quanto frustrante fosse, Jacob sapeva che aveva ragione. La crescita non arrivava restando nella zona di comfort. Così continuava a spingere, sollevando pesi più pesanti di quanto pensasse possibile e correndo distanze più lunghe di quanto credesse di poter affrontare.
Dopo un mese, i risultati cominciarono a vedersi. Jacob si guardava allo specchio una sera, meravigliandosi della nuova definizione delle sue braccia e del petto. Si sentiva più forte, non solo fisicamente ma anche mentalmente. La trasformazione non era solo fisica—era un cambiamento nel modo in cui vedeva le sfide. Ogni dolore, ogni goccia di sudore, era diventata un simbolo di progresso, un promemoria che nulla di importante si ottiene facilmente.
Un giorno, dopo aver finito il loro solito allenamento, Brian si voltò verso Jacob con un sorriso orgoglioso. "Visto? Te l'avevo detto, senza sofferenza non c'è ricompensa." Jacob ridacchiò, annuendo ancora, ma questa volta con una comprensione più profonda. Aveva vissuto la verità dietro quelle parole e sapeva che non si applicavano solo alla palestra. Erano un mantra per la vita, un promemoria che ogni fatica era un'opportunità per crescere.
Eng
Jacob’s muscles ached as he pushed the barbell above his chest, beads of sweat rolling down his face. It was his third set, and every rep felt like a battle. “Come on, one more!” his friend Brian shouted from behind, spotting him. Jacob grimaced but forced his arms to extend, the weights clanging as they settled back into place. He collapsed onto the bench, breathless. “No pain, no gain, right?” Brian said with a grin, offering him a hand. Jacob laughed between gasps for air, nodding in agreement.
Two weeks ago, Jacob wouldn’t have imagined himself here, pushing his limits in the gym. He had always been content with his regular routine of occasional runs and light exercises. But after seeing the progress Brian made over the summer, he knew it was time to challenge himself. Brian had transformed, not just physically, but his confidence had skyrocketed too. “It’s all in the mindset, man,” Brian had told him. “If you want real results, you’ve got to embrace the struggle.”
Each day at the gym became a test of Jacob’s endurance and willpower. There were times when he felt like quitting. His muscles burned, his energy drained, and every part of him wanted to stop. But Brian’s words echoed in his mind: *"No pain, no gain."* As frustrating as it was, Jacob knew he was right. Growth didn’t come from staying comfortable. So, he pushed harder, lifting weights heavier than he thought possible and running distances farther than he believed he could handle.
After a month, the results began to show. Jacob stood in front of the mirror one evening, marveling at the newfound definition in his arms and chest. He felt stronger, not just in body but in mind. The transformation wasn’t just physical—it was a shift in how he viewed challenges. Every ache, every drop of sweat, had become a symbol of progress, a reminder that nothing worth having comes easy.
One day, after finishing their usual workout, Brian turned to Jacob with a proud smile. “See? I told you, no pain, no gain.” Jacob chuckled, nodding again, but this time with a deeper understanding. He had experienced the truth behind those words, and he knew they didn’t just apply to the gym. They were a mantra for life, a reminder that every struggle was an opportunity to grow.
venerdì 23 settembre 2011
Per un pelo, appena -> By the skin of your teeth
mercoledì 21 settembre 2011
Fare un buon lavoro / Essere sveglio/a -> On the ball
Eng
Ever since she was a teenager, Lila had an eye for opportunity. It wasn’t just luck; she had a knack for reading situations and making decisions quickly, especially when it came to real estate. She attended her first auction at 25, wide-eyed and a little intimidated by the fast-talking auctioneer and the rapid bidding wars. But Lila quickly caught on. She studied how the professionals moved, how they nodded subtly or tapped a hand on the paddle. From that moment on, she was hooked. "She really is on the ball," her friends would say, watching in awe as she confidently bid on properties.
By the time she was 35, Lila had purchased over a dozen houses, all through auctions. She knew the ins and outs of the process—how to assess a property on sight, gauge its value, and place bids strategically. "It’s about patience and intuition," she would explain, modestly. But it was more than that. Lila had a deep understanding of market trends and could sense when a particular neighborhood was on the verge of booming. That’s what made her different from the average bidder—she wasn’t just buying houses; she was investing in futures.
At one particular auction, she spotted a run-down Victorian house on the list. It had good bones, as they say, but most people saw only the peeling paint and overgrown yard. Lila saw potential. As the bidding began, she remained calm, waiting for the others to exhaust their budgets. She waited until the very last moment to raise her paddle, securing the house for a fraction of what it would be worth in just a few years. Her friends watched, once again in amazement. “How do you always know?” they asked. Lila simply smiled. "Experience," she replied.
After securing her latest acquisition, she walked through the property, imagining its future. Lila knew exactly what renovations would be needed, which rooms to restore to their former glory, and how to add modern touches without losing the home’s historical charm. She had a team of contractors she trusted, and they knew her vision well by now. Lila’s ability to turn a crumbling structure into a dream home was nothing short of magical.
As she looked around the dusty old house, Lila felt that familiar thrill. Another successful purchase, another project that would come to life under her careful guidance. She loved what she did, and it showed. "She knows what she's doing," one of her contractors said, shaking his head in admiration. Lila just chuckled. She wasn’t in it for the praise—she was in it for the challenge, for the joy of seeing potential where others couldn’t, and most importantly, for the thrill of being right on the ball every single time.
Ita
Fin da quando era adolescente, Lila aveva l’occhio per le opportunità. Non era solo fortuna; aveva un talento naturale per leggere le situazioni e prendere decisioni velocemente, specialmente quando si trattava di immobili. Ha partecipato alla sua prima asta a 25 anni, con gli occhi spalancati e un po' intimorita dal banditore che parlava velocemente e dalle rapide guerre di offerte. Ma Lila ha capito subito. Studiava come si muovevano i professionisti, come annuivano con discrezione o battevano una mano sulla paletta. Da quel momento ne fu conquistata. "È davvero sveglia," dicevano i suoi amici, ammirati mentre lei faceva offerte con sicurezza.
A 35 anni, Lila aveva già acquistato più di una dozzina di case, tutte tramite aste. Conosceva i dettagli del processo: come valutare una proprietà a prima vista, stimarne il valore e fare offerte in modo strategico. "Si tratta di pazienza e intuizione," spiegava con modestia. Ma era più di questo. Lila aveva una profonda comprensione delle tendenze del mercato e poteva percepire quando un quartiere stava per fiorire. Questo la distingueva dagli altri offerenti: non stava semplicemente comprando case, stava investendo nel futuro.
Ad un’asta particolare, notò una casa vittoriana malandata in lista. Aveva una buona struttura, come si dice, ma la maggior parte delle persone vedeva solo la vernice scrostata e il giardino invaso dalle erbacce. Lila vedeva il potenziale. Quando iniziarono le offerte, rimase calma, aspettando che gli altri esaurissero i loro budget. Aspettò fino all’ultimo momento per alzare la paletta, assicurandosi la casa a una frazione di quello che sarebbe valsa tra pochi anni. I suoi amici guardavano, ancora una volta stupiti. "Come fai a saperlo sempre?" chiedevano. Lila sorrideva semplicemente. "Esperienza," rispondeva.
Dopo aver ottenuto la sua ultima acquisizione, camminava per la proprietà, immaginandone il futuro. Lila sapeva esattamente quali ristrutturazioni sarebbero state necessarie, quali stanze riportare al loro antico splendore e come aggiungere tocchi moderni senza perdere il fascino storico della casa. Aveva una squadra di appaltatori di fiducia, e ormai conoscevano bene la sua visione. La capacità di Lila di trasformare una struttura fatiscente in una casa da sogno era quasi magica.
Mentre osservava la vecchia casa polverosa, Lila provava quella consueta emozione. Un altro acquisto di successo, un altro progetto che avrebbe preso vita sotto la sua attenta guida. Amava ciò che faceva, e si vedeva. "Sa davvero il fatto suo," disse uno dei suoi appaltatori, scuotendo la testa con ammirazione. Lila rise. Non lo faceva per i complimenti; lo faceva per la sfida, per la gioia di vedere il potenziale dove gli altri non riuscivano, e soprattutto, per l'emozione di fare un buon lavoro sempre..
sabato 17 settembre 2011
Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te -> Do unto others as you would have them do unto you
Ita
Sarah lavorava diligentemente nel suo lavoro di assistenza clienti. Mentre cerchi di vivere la Regola d'Oro nella tua vita personale, "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te" sta diventando un imperativo nel servizio clienti. Sarah prese a cuore questo motto.
Un giorno, un cliente frustrato di nome Tom chiamò, la sua voce era piena di rabbia. Aveva ricevuto un prodotto danneggiato e chiedeva un rimborso. Sarah ascoltò attentamente, provando empatia per la sua frustrazione. Gli assicurò che avrebbero risolto la situazione prontamente.
Sarah coordinò il reso e si assicurò che Tom ricevesse un prodotto di sostituzione entro pochi giorni. Seguì con una nota scritta a mano, scusandosi per l'inconveniente e offrendo uno sconto sul suo prossimo acquisto. Tom fu piacevolmente sorpreso dal servizio eccezionale e ringraziò sinceramente Sarah.
Tom divenne un cliente fedele, elogiando l'impegno dell'azienda per la soddisfazione del cliente. La voce si diffuse e presto sempre più clienti iniziarono a scegliere l'azienda per il suo eccezionale servizio. La dedizione di Sarah alla Regola d'Oro aveva non solo risolto un problema, ma aveva anche trasformato un cliente insoddisfatto in un sostenitore fedele.
Col passare del tempo, i colleghi di Sarah cominciarono ad adottare il suo approccio. La cultura aziendale cambiò, mettendo in evidenza l'empatia e la vera cura per i clienti. La reputazione dell'azienda crebbe e presto divenne un leader nel suo settore.
La semplice ma potente adesione di Sarah alla Regola d'Oro aveva migliorato non solo la sua vita personale, ma aveva anche trasformato il suo luogo di lavoro in un paradiso del servizio clienti, dove la regola d'oro non era solo un detto ma un modo di vivere.
Eng
Sarah worked diligently at her customer service job. While you may try to live the Golden Rule in your personal life, "Do unto others as you would have them do unto you" is becoming a customer service imperative. Sarah took this motto to heart.
One day, a frustrated customer named Tom called in, his voice filled with anger. He had received a damaged product, and he demanded a refund. Sarah listened carefully, empathizing with his frustration. She assured him they would rectify the situation promptly.
Sarah coordinated the return and ensured Tom received a replacement product within days. She followed up with a handwritten note, apologizing for the inconvenience and offering a discount on his next purchase. Tom was pleasantly surprised by the exceptional service and thanked Sarah sincerely.
Tom became a loyal customer, praising the company's commitment to customer satisfaction. Word spread, and soon more customers started choosing the company for its outstanding service. Sarah's dedication to the Golden Rule had not only resolved a problem but had also transformed a dissatisfied customer into a loyal advocate.
As time passed, Sarah's coworkers began to adopt her approach. The office culture shifted, emphasizing empathy and genuine care for customers. The company's reputation soared, and it soon became a leader in its industry.
Sarah's simple yet powerful adherence to the Golden Rule had not only improved her personal life but also transformed her workplace into a customer service haven, where the golden rule was not just a saying but a way of life.
venerdì 16 settembre 2011
Non fare i conti senza l'oste -> Don't count your chickens before they hatch
Ita
Una volta, in una pittoresca cittadina, viveva una ragazza di nome Lily. Voleva comprare un vestito nel caso in cui qualcuno la invitasse al ballo, ma le dissi di non fare i conti senza l'oste.
Lily aveva sempre sognato di partecipare al Gala di Primavera annuale, un evento magico che univa l'intera città. Passava ore a cercare nei negozi il vestito perfetto che la facesse sentire come una principessa. Il suo cuore si agitava all'idea di essere girata sulla pista da ballo da un affascinante partner.
I giorni si trasformavano in settimane, e la speranza di Lily iniziò a svanire. Osservava mentre le sue amiche condividevano con entusiasmo i loro piani per il ballo, mentre lei rimaneva senza una data. Sembrava che il suo sogno stesse scivolando tra le dita come la sabbia.
Ma il destino aveva altri piani. Un pomeriggio soleggiato, mentre Lily stava cercando vestiti, davanti a lei apparve un volto familiare. Era Ethan, il ragazzo della sua classe di letteratura. Balbettò nervosamente: "Lily, volevo chiederti... Vorresti venire al Gala di Primavera con me?"
Il cuore di Lily si riempì di gioia. Accettò l'invito di Ethan, sentendo come se i suoi sogni si fossero avverati. Con nuovo entusiasmo, scelse un vestito mozzafiato che brillava come la luce della luna sull'acqua.
La notte del Gala di Primavera arrivò, e Lily ed Ethan sembravano mozzafiato insieme. Ballarono sotto le stelle scintillanti, le loro risate mescolandosi alla musica. Fu una notte di incanto, e Lily non avrebbe potuto essere più felice.
Mentre la notte volgeva al termine, Lily si rese conto che a volte i sogni si avverano, ma lo fanno nel loro tempo. Imparò che era ok sperare e pianificare per il futuro, ma anche apprezzare i momenti inaspettati che la vita aveva da offrire.
Con un sorriso sul viso, sussurrò a Ethan: "Sono così felice di non aver fatto i conti senza l'oste", e lui le sorrise indietro, rendendosi conto che a volte i momenti più belli erano quelli che meno ti aspettavi.
Eng
Once upon a time in a quaint little town, there lived a girl named Lily. She wanted to buy a dress in case someone asked her to the dance, but I told her not to count her chickens before they hatched.
Lily had always dreamt of attending the annual Spring Gala, a magical event that brought the entire town together. She spent hours browsing through boutiques, searching for the perfect dress that would make her feel like a princess. Her heart fluttered at the thought of being twirled around the dance floor by a charming partner.
Days turned into weeks, and Lily's hope began to wane. She watched as her friends excitedly shared their dance plans while she remained dateless. It seemed her dream was slipping through her fingers like sand.
But fate had other plans. One sunny afternoon, as Lily was perusing dresses, a familiar face appeared before her. It was Ethan, the boy from her literature class. He stammered nervously, "Lily, I've been meaning to ask you... Would you like to go to the Spring Gala with me?"
Lily's heart soared with joy. She accepted Ethan's invitation, feeling as if her dreams had come true. With newfound enthusiasm, she picked out a stunning dress that shimmered like moonlight on the water.
The night of the Spring Gala arrived, and Lily and Ethan looked breathtaking together. They danced under the twinkling stars, their laughter blending with the music. It was a night of enchantment, and Lily couldn't have been happier.
As the night came to a close, Lily realized that sometimes, dreams do come true, but they unfold in their own time. She learned that it was okay to hope and plan for the future but to also appreciate the unexpected moments that life had to offer.
With a smile on her face, she whispered to Ethan, "I'm so glad I didn't count my chickens before they hatched," and he smiled back, realizing that sometimes, the most beautiful moments were the ones you least expected.
sabato 10 settembre 2011
Confrontare le mele con le pere -> Comparing apples to oranges
mercoledì 7 settembre 2011
È inutile piangere sul latte versato -> Don't cry over spilt milk
sabato 27 agosto 2011
Non essere molto bravo/a o capace -> Don't give up your day job
Ita
Nel cuore della città, Sarah, una aspirante stilista, lavorava di giorno come barista. Un giorno, una rinomata casa di moda riconobbe il suo talento e le offrì un contratto. L'entusiasmo si diffuse, ma la voce di sua madre echeggiò: guarda che "non sei molto brava" con questo- Cautamente, Sarah negoziò i termini, puntando a proteggere il suo futuro.
Man mano che le discussioni avanzavano, dubbi insinuarono. Firmare l'accordo avrebbe potuto significare sicurezza finanziaria, ma il mondo dell'alta moda sembrava imprevedibile. Ricordando il consiglio di sua madre, Sarah cercò un compromesso. Ottenne un accordo a tempo parziale, che le permise di mantenere il lavoro da barista mentre perseguiva il suo sogno di design.
Mesi passarono e i design di Sarah guadagnarono riconoscimento. La casa di moda ne fu impressionata e la volle a tempo pieno. La pressione aumentava, ma Sarah considerò i rischi. Con un respiro profondo, ringraziò per l'opportunità e rifiutò l'offerta. Il suo cuore batteva veloce, l'incertezza incombeva.
Abbracciando l'ignoto, Sarah si concentrò sulla sua arte, lavorando come freelance e accettando ordini personalizzati. Lentamente, le sue creazioni guadagnarono una clientela fedele. La casa di moda rimpiangeva di aver perso la sua visione unica. Nel frattempo, il lavoro a tempo parziale di Sarah le forniva stabilità mentre la sua carriera di stilista fioriva. Guardando indietro, apprezzò la saggezza nelle parole di sua madre: "non sei molto brava".
Eng
In the heart of the city, Sarah, an aspiring fashion designer, toiled by day as a barista. One day, a renowned fashion house recognized her talent and offered a contract. Excitement swirled, but her mother's voice echoed, "Don't give up your day job." Cautiously, Sarah negotiated terms, aiming to protect her future.
As discussions progressed, doubts crept in. Signing the deal could mean financial security, yet the world of high fashion seemed unpredictable. Remembering her mother's advice, Sarah sought a compromise. She secured a part-time arrangement, allowing her to keep her barista job while pursuing her design dream.
Months passed, and Sarah's designs gained recognition. The fashion house was impressed and wanted her full-time. Pressure mounted, but Sarah considered the risks. With a deep breath, she thanked them for the opportunity and declined the offer. Her heart raced; uncertainty loomed.
Embracing the unknown, Sarah focused on her craft, freelancing and taking custom orders. Slowly, her creations gained a loyal clientele. The fashion house regretted losing her unique vision. Meanwhile, Sarah's part-time job provided stability as her design career flourished. Looking back, she appreciated the wisdom in her mother's words: "Don't give up your day job."
sabato 20 agosto 2011
Non mettere tutte le uova in un solo paniere. - Don't put all your eggs in one basket
giovedì 18 agosto 2011
Dopo il brutto - tempo - viene il bello -> Every cloud has a silver lining
Ita
Tra intricate trattative commerciali, le tensioni erano elevate. Bloccati sulle condizioni, le prospettive sembravano cupe. Dopo il brutto - tempo - viene il bello, così abbiamo scavato più a fondo. Esplorando gli interessi sottostanti del cliente, abbiamo scoperto un terreno comune. Adeguando il nostro approccio, abbiamo proposto compromessi innovativi. Questo imprevisto ha dato nuova linfa alle discussioni.
Tuttavia, le sfide persistevano. È sorto un ostacolo regolamentare inaspettato. La frustrazione era incombente, Dopo il brutto, viene il bel tempo. Questo contrattempo ha spinto a una collaborazione creativa. Ci siamo uniti al cliente per affrontare l'ostacolo di petto. Di conseguenza, non solo abbiamo superato l'ostacolo ma abbiamo anche forgiato una partnership più solida.
Le trattative sono continuate, navigando nei dettagli intricati. A volte, l'ottimismo vacillava, eppure dopo il brutto, viene il bello. Tra le complessità, abbiamo scoperto valori condivisi. Questa realizzazione ha rivitalizzato i colloqui, spingendoci verso un accordo vantaggioso per entrambe le parti.
Nell'undicesima ora, un intoppo finanziario minacciava la conclusione dell'affare. Determinati, abbiamo messo in comune le risorse per trovare una soluzione. Con ferma determinazione, abbiamo risolto il problema, finalizzando le condizioni che soddisfacevano entrambe le parti.
Mentre l'inchiostro si asciugava, riflettendo sul percorso, la verità di "Dopo il brutto, viene il bel tempo" risuonava. La nostra strada era disseminata di sfide, eppure ogni ostacolo rivelava opportunità di crescita e collaborazione. Le trattative hanno trasformato non solo l'accordo ma anche noi stessi, dimostrando la forza della perseveranza e la luminosità in ogni nuvola.
Eng
Amidst intricate commercial negotiations, tensions ran high. Deadlocked on terms, prospects seemed grim. Every cloud has a silver lining, so we dug deeper. Exploring the client's underlying interests revealed a common ground. Adjusting our approach, we proposed innovative compromises. This unforeseen twist breathed new life into discussions.
However, challenges persisted. An unexpected regulatory hurdle emerged. Frustration loomed, but every cloud has a silver lining. This setback prompted a collaborative brainstorm. We united with the client to tackle the obstacle head-on. As a result, we not only overcame the hurdle but forged a stronger partnership.
The negotiations continued, navigating intricate details. At times, optimism wavered, yet every cloud has a silver lining. Amidst the complexities, we discovered shared values. This realization revitalized the talks, propelling us towards a win-win agreement.
In the eleventh hour, a financial snag threatened the deal's closure. Determined, we pooled resources to find a way forward. With unwavering resolve, we resolved the issue, finalizing terms that satisfied both parties.
As the ink dried, reflecting on the journey, the truth in "Every cloud has a silver lining" resonated. Our path was strewn with challenges, yet each hurdle revealed opportunities for growth and collaboration. The negotiations transformed not only the deal but also us—showcasing the strength of persistence and the brightness within every cloud.
sabato 13 agosto 2011
Chi la fa l'aspetti -> Get a taste of your own medicine
Ita
Nel cuore della città, due CEO, Max ed Emily, si impegnavano in una battaglia di astuzia. Le loro aziende competevano per la supremazia nell'industria tecnologica. La ditta di Emily, Innovatech, svelò un dispositivo rivoluzionario, cogliendo l'azienda di Max impreparata.
Furioso e determinato, Max decise di contrattaccare. Organizzò una serie di incontri segreti, stringendo alleanze con i fornitori di Emily. Trattative vennero condotte, contratti firmati e alleanze formate. La catena di approvvigionamento di Emily vacillò e la produzione rallentò.
Disperata per salvare la sua azienda, Emily si immerse nel mondo delle trattative. Sfruttò la sua rete di contatti e assicurò fornitori alternativi, garantendo un flusso costante di risorse. Tuttavia, non era a conoscenza del coinvolgimento di Max nella disruption della catena di approvvigionamento.
Mentre la battaglia infuriosiva, Max gioiva della sua vittoria tattica. Credeva di aver ingannato Emily, ignaro della sua risolutezza. Un giorno fatidico, Emily scoprì la verità. L'arroganza di Max crollò mentre lei lo affrontava.
"Hai sottovalutato me e la mia azienda, Max. Ma indovina? È ora di "chi la fa l'aspetti", dichiarò Emily.
Mobilitò i suoi alleati, rivisitò le sue strategie di negoziazione e iniziò a formare nuove partnership. La resilienza e la determinazione di Emily diedero i loro frutti. L'industria tecnologica era in subbuglio per la rinascita dell'azienda di Emily.
Colto di sorpresa, l'azienda di Max lottava per far fronte alle ripercussioni della controffensiva di Emily. I ruoli si erano invertiti e Max si ritrovò in una posizione precaria. Capì che sottovalutare la sua avversaria era stato un grave errore.
In una svolta sorprendente, l'azienda di Emily non solo riacquistò il suo status, ma superò anche il successo precedente. La gestione abile della crisi da parte di Emily le procurò rispetto nell'industria e tra i colleghi.
La battaglia delle trattative commerciali aveva insegnato a Max ed Emily lezioni preziose. Max capì che l'arroganza poteva portare alla caduta, mentre Emily scoprì il potere dell'adattabilità e della risolutezza. Mentre le loro aziende prosperavano, l'industria vide una nuova era di collaborazione e innovazione.
Alla fine, entrambi i CEO avevano imparato che il successo nel mondo degli affari richiedeva non solo manovre strategiche, ma anche una consapevolezza acuta delle proprie azioni e delle loro conseguenze. E per quanto riguardava Max, aveva davvero assaggiato il sapore di "chi la fa l'aspetti" , capendo che l'umiltà e il rispetto erano ingredienti essenziali per un successo sostenibile.
Eng
In the heart of the city, two CEOs, Max and Emily, engaged in a battle of wits. Their companies vied for supremacy in the tech industry. Emily's firm, Innovatech, unveiled a groundbreaking device, catching Max's company off guard.
Furious and determined, Max decided to retaliate. He orchestrated a series of covert meetings, forging alliances with Emily's suppliers. Deals were struck, contracts signed, and alliances formed. Emily's supply chain faltered, and production slowed.
Desperate to save her company, Emily delved into the world of negotiations. She tapped into her network and secured alternate suppliers, ensuring a steady flow of resources. However, she remained unaware of Max's involvement in the supply chain disruption.
As the battle raged on, Max reveled in his tactical victory. He believed he had outsmarted Emily, unaware of her resourcefulness. One fateful day, Emily uncovered the truth. Max's smugness crumbled as she confronted him.
"You underestimated me, Max. But guess what? It's time for you to get a taste of your own medicine," Emily declared.
She rallied her allies, revisited her negotiation strategies, and began forming new partnerships. Emily's resilience and determination paid off. The tech industry was abuzz with news of her company's resurgence.
Caught off guard, Max's company struggled to cope with the repercussions of Emily's countermove. The tables had turned, and Max found himself in a precarious position. He realized that underestimating his opponent had been a grave mistake.
In a surprising turn of events, Emily's company not only regained its footing but also surpassed its previous success. Emily's adept handling of the crisis had garnered her respect from the industry and her peers.
The battle of commercial deals had taught Max and Emily invaluable lessons. Max learned that arrogance could lead to downfall, while Emily discovered the power of adaptability and resourcefulness. As their companies flourished, the industry witnessed a new era of collaboration and innovation.
In the end, both CEOs had learned that success in the business world required not only strategic maneuvering but also a keen awareness of one's actions and their consequences. And as for Max, he had indeed gotten a taste of his own medicine, realizing that humility and respect were essential ingredients for sustainable success.
venerdì 12 agosto 2011
Ignorare qualcuno -> Give someone the cold shoulder
Ita
Nella città frenetica, un affare commerciale attendeva, come una gemma nascosta in un mercato affollato. La tensione nell'aria era tangibile mentre entravo nell'ufficio elegante, pronto a negoziare. Dall'altra parte del tavolo lucido sedeva la signora Anderson, una donna d'affari formidabile nota per il suo atteggiamento gelido. I ricordi di una recente festa riaffiorarono; lei mi ignorò completamente, pensai non pronunciando una sola parola.
Ho schiarito la voce, rompendo il ghiaccio. "Signora Anderson, credo che la nostra collaborazione potrebbe ridefinire l'industria." Il suo sguardo di ghiaccio ha incontrato il mio per un attimo prima di spostarsi sulla proposta. La stanza sembrava più fredda mentre lei analizzava ogni dettaglio. Nervosamente, ho continuato: "Le nostre risorse si completano perfettamente. Insieme possiamo creare qualcosa di straordinario."
Dopo quello che sembrò un'eternità, finalmente alzò gli occhi, il suo sguardo ammorbidendosi. "La tua perseveranza è encomiabile", disse, un accenno di approvazione nella sua voce. Il ricordo della festa aleggiava nella mia mente, ma il suo atteggiamento era cambiato. Ci siamo addentrati nelle trattative, sezionando termini e cifre con precisione. Le ore passavano, ma si stava costruendo una comprensione reciproca, proprio come l'affare stesso.
Mentre l'inchiostro asciugava sul contratto, un senso di realizzazione mi pervase. L'affare commerciale era sigillato, una testimonianza di determinazione e collaborazione. Mentre ci stringevamo la mano, non potei fare a meno di tirare fuori la festa. "Sai, sei stata cosi fredda con me alla festa", confessai, un sorriso giocoso sul volto.
Un risolino le sfuggì e ammise: "Tendo ad essere riservata in contesti sociali". Abbiamo condiviso una risata sincera e in quel momento, il ghiaccio tra noi si sciolse davvero. L'affare era più di una semplice iniziativa commerciale; aveva trasformato due estranei in alleati. Mentre uscivo dall'ufficio, ho riflettuto su come le percezioni iniziali possano essere fuorvianti. La vita era piena di sorprese e talvolta anche le spalle più fredde potevano riscaldarsi con l'approccio giusto.
Eng
In the bustling city, a commercial deal awaited, like a hidden gem in a crowded marketplace. The tension in the air was palpable as I entered the sleek office, ready to negotiate. Across the polished table sat Ms. Anderson, a formidable businesswoman known for her icy demeanor. Memories of a recent party resurfaced; she gave me the cold shoulder, not uttering a single word.
I cleared my throat, breaking the ice. "Ms. Anderson, I believe our collaboration could redefine the industry." Her steely gaze met mine briefly before shifting to the proposal. The room seemed colder as she dissected each detail. Nervously, I continued, "Our resources complement each other perfectly. Together, we can create something extraordinary."
After what felt like an eternity, she finally looked up, her expression softening. "Your persistence is commendable," she said, a hint of approval in her voice. The memory of the party lingered in my mind, but her demeanor had changed. We delved into negotiations, dissecting terms and figures with precision. Hours passed, but a mutual understanding was forged, just like the deal itself.
As the ink dried on the contract, a sense of accomplishment washed over me. The commercial deal was sealed, a testament to determination and collaboration. As we shook hands, I couldn't help but bring up the party. "You know, you gave me the cold shoulder at the party," I confessed, a playful grin on my face.
A chuckle escaped her lips, and she admitted, "I tend to be reserved in social settings." We shared a genuine laugh, and in that moment, the ice between us truly melted. The deal was more than a business venture; it had transformed two strangers into allies. As I left the office, I reflected on how initial perceptions could be misleading. Life was full of surprises, and sometimes, even the coldest of shoulders could warm up with the right approach.
sabato 6 agosto 2011
Andare a caccia di farfalle / grilli -> Go on a wild goose chase